Diagnosi

La diagnosi del disturbo dello spettro autistico è clinica, integrata da una specifica valutazione strutturata, e viene formulata dal medico specialista in neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (età evolutiva) e in psichiatria (età adulta). Il processo di valutazione diagnostica può coinvolgere altre figure professionali (incluso gli psicologi, i logopedisti, gli educatori e i terapisti della neuropsicomotricità dell’età evolutiva) e può richiedere più incontri per rispettare i tempi necessari per eseguire i vari esami, inclusa la somministrazione di scale di valutazione specifiche. La diagnosi permette di individuare il tipo di consulenza e di supporto necessario a l’accesso ai servizi.

In attuazione del decreto del 30 dicembre 2016 (Art.2), l’Istituto Superiore di Sanità sta elaborando la Linea guida sulla diagnosi e sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini, adolescenti e adulti sulla base dell’evoluzione delle conoscenze fisiopatologiche e terapeutiche derivanti dalla letteratura scientifica e dalle buone pratiche nazionali e internazionali. La metodologia di lavoro riflette gli standard selezionati dal Sistema Nazionale Linee Guida e prevede l’adozione della metodologia GRADE (Grading of Recommendations Assessment, Development and Evaluation). Una volta formulate dal panel multidisciplinare di esperti, le raccomandazioni vengono rese pubbliche sul sito del Sistema Nazionale delle Linee Guida (https://snlg.iss.it).

Terapia

La letteratura scientifica internazionale conferma l’importanza di avviare interventi precoci allo scopo di sostenere positivamente la traiettoria evolutiva del bambino. Il riconoscimento e la diagnosi precoce sono cruciali per l’avvio di interventi efficaci e rappresentano, pertanto, un aspetto critico di politica sanitaria pubblica da perseguire a livello nazionale.

In attuazione al DM del 30 dicembre 2016, il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità stanno lavorando per integrare strategie di sorveglianza della popolazione generale e ad alto rischio nel sistema sanitario di tutto il territorio nazionale. I
In particolare, l’Art. 3, comma 2e del DM del 2016 prevede l’istituzione di una rete di coordinamento tra pediatri di libera scelta, personale che lavora negli asili nido/scuola dell’infanzia e unità di neuropsichiatria infantile. L’obiettivo finale è quello di promuovere la diagnosi e l’intervento precoce attraverso programmi di formazione specifici e la messa a punto di un protocollo di riconoscimento/valutazione di anomalie comportamentali precoci nella popolazione generale e ad alto rischio. Le attività istituzionali per lo sviluppo e l’implementazione della sorveglianza della popolazione generale e ad alto rischio si sono svolte in forte collaborazione con le principali sigle scientifiche e professionali coinvolte nei processi di diagnosi e presa in carico dei bambini con disturbo del neurosviluppo.

È raccomandato che gli interventi siano personalizzati. Per questo la valutazione dei professionisti coinvolti nei processi di diagnosi e presa in carico della persona e della sua famiglia è importante per valutare le aree di forza e quelle di debolezza di ogni individuo e per costruire un programma di intervento personalizzato. Nel 2011, è stata pubblicata la prima linea guida per il trattamento di bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico prodotta dal Sistema Nazionale delle Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità. In attuazione del decreto del 30 dicembre 2016 (Art.2), l’Istituto Superiore di Sanità sta elaborando la Linea guida sul trattamento farmacologico e non farmacologico dei disturbi dello spettro autistico nei bambini, adolescenti e adulti.


La fonte scelta per queste informazioni è https://www.salute.gov.it/